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NewsOsservare è diventare parte, raccontare gli architetti rende architetti

Osservare è diventare parte, raccontare gli architetti rende architetti

Autore: Marco Cioeta – Project Architect

Gli architetti hanno generato nel corso del tempo una storia incantevole.

L’hanno scritta e l’hanno fotografata ma, soprattutto, l’hanno disegnata usando la matita come una bacchetta magica che, con destrezza, è riuscita a imprimere su carta la loro creatività.
Ecco che, se le parole volano verso l’alto e si riempiono di significato suscitando forti emozioni, le pagine bianche segnate dalla grafite entrano nel tempo e nella storia, dove tutto viene ridotto in attimi cristallizzati.
Gli architetti immortalano con la matita, il loro strumento per eccellenza, ciò che vedono con i loro occhi. E di questa molteplice visione si è nutrito il loro lavoro incommensurabile.

Ed ora passiamo alla mia storia.
Racconta di un architetto viaggiatore partito dalla provincia di Latina, nello specifico dalla città di Cori (antico paesino sui monti Lepini), la cui vita parla di momenti passati che, solo grazie ad un lavoro di erosione della superficie, ci portano là dove tutto è iniziato.

Sono anni di sacrifici e di esperienze migliorative, anni di calorosa vicinanza con amicizie nazionali e internazionali, anni di promozione del nome di Cori in vari angoli dell’Italia. È il preludio per altri successi in avvenire.
Nel suo lavoro si avverte la cura estetica e la tecnica, i suoi progetti lentamente ma progressivamente maturano, come evolve il movimento elegante ed armonioso dell’arte compositiva.
Un giovane volenteroso che, spinto dall’idea di un futuro migliore, con determinazione porta avanti ideali quali la fratellanza e la democrazia, accomunandoli tutti sotto il simbolo di una matita.

Da Roma a Latina, da Milano fino alla provincia di Venezia, dove inizia una collaborazione con 3ndy Studio. Un’occasione di profonda crescita, resa possibile dalla forza del gruppo e dalla possibilità di apprendere ogni giorno nuovi e diversi aspetti del proprio lavoro.
Con l’ammiccamento tipico della meraviglia, ogni collega rappresenta la possibilità di conoscere un nuovo mondo e di vedere come la sensibilità e la profondità di ognuno di loro viene trasmessa ai clienti, alla gente, all’intera comunità, fino ai più piccoli, promesse per un futuro migliore.

La tradizione del disegno va però di pari passo all’innovazione, verso nuove metodologie di lavoro come il BIM e la progettazione computazionale. Si crea una fusione di relazioni da cui scaturiscono molteplici narrazioni che riecheggiano oculate nel tempo all’interno di ogni singolo lavoro.
Così l’esistenza del progetto si riempie di colori e valori equilibrati, ugualmente distribuiti: progetti che seppur ambiziosi, sono ben riusciti. È dalle matite del gruppo che nascono le idee e che permettono ai fruitori di incantare i loro sguardi, fino a farli diventare parte di esse.

Perché osservare è diventare parte.
Raccontare gli architetti rende architetti.
“Se guardi nell’abisso l’abisso guarderà dentro di te” (cit. Friedrich Wilhelm Nietzsche)

 

Allo stesso modo le foto, i testi, i disegni e gli aneddoti riportati nei progetti diventano un ricordo indelebile, chiuso nelle pieghe dell’anima e del cuore di ognuno di essi. Gli architetti diventano le testimonianze di un mondo.

In genere gli osservatori producono parole, analisi e ancora giudizi, si accontentano della superficie, di quella superficie immediatamente riconoscibile da chi legge, ascolta o guarda. Ma se si decide di andare oltre l’osservazione, se si mettono da parte le proprie categorie di giudizio e le proprie facoltà critiche, si potrà godere di un’opera di grandezza e scoprire che è allo stesso tempo sublime, capace di suscitare in ogni sorriso una gioia, in ogni lacrima un bagliore di luce.

 

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Quella che vi abbiamo raccontato è la storia di un architetto che ha raccolto e raccoglie, nel suo girovagare, dettagli, umanità, gioie: un diario di vita che è in sé materiale per capire il proprio tempo e il proprio passato, ma con un futuro in divenire, sempre pronto a scrutare nuovi orizzonti e ad aprirsi a prospettive non ancora poste in essere.

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